Il panorama della SEO è in costante evoluzione e con l'introduzione della Search Generative Experience (SGE) di Google, la complessità aumenta portando nuove sfide e opportunità per i professionisti del settore, ma prima di cambiare lavoro al grido di “La SEO è morta!” cerchiamo di capire insieme cosa sta succedendo e come rapportarci al nuovo modo di fare ricerche online.

Cos’è la Search Generative Experience

La Search Generative Experience (SGE) di Google, per ora in fase sperimentale solo negli Stati Uniti,  è un nuovo approccio ai risultati di ricerca. Si tratta di un'esperienza di ricerca che utilizza l'intelligenza artificiale generativa per fornire agli utenti risposte rapide ed esaustive direttamente in SERP.

Facciamo un esempio concreto: se fino ad ora per una ricerca come how could i do when i’m bored Google ha stilato una lista di siti con idee per le varie attività da fare, con SGE Google risponde direttamente in SERP mettendo i suoi suggerimenti in cima ai risultati. Le informazioni presentate da Google sono il mix e la rielaborazione tramite AI di più fonti (a cui l’utente può accedere dai link a fine risposta). 

SGE per la chiave how could i do when i’m bored
SGE per la chiave how could i do when i’m bored

Come testare la Search generativa dall’Italia?

Attualmente, non esiste un metodo diretto per testare la SGE dall'Italia, se non utilizzando un servizio VPN per accedere alla versione sperimentale disponibile negli Stati Uniti, in alternativa è necessario attendere che Google estenda i test tramite Google Labs o programmi simili anche al mercato italiano. La fase sperimentale di SGE è attualmente limitata al mercato americano per permettere a Google di monitorare l'efficacia della tecnologia in un ambiente controllato, raccogliere feedback dagli utenti, e affinare l'algoritmo prima di un lancio globale. Questo approccio garantisce che eventuali problemi siano identificati e risolti senza impattare un vasto pubblico internazionale.

Gli step da seguire per testare la SGE con un servizio di VPN sono:

  1. Installare un servizio di VPN (in rete ce ne sono molti, come TunnelBear o Proton VPN, che permettono di eseguire diversi test e attività gratuitamente);
  2. collegarsi a un server negli Stati Uniti;
  3. fare accesso al proprio account Google personale;
  4. cambiare la lingua di Chrome (tre punti verticali in alto a destra > Impostazioni >> Nella sezione "Lingue", clicca su "Lingua" >> Aggiungi la lingua che desideri e spostala in cima all'elenco per renderla la lingua principale;
  5. entrare su Google Labs e dopo aver cliccato su Try an example sbizzarrirsi con le ricerche!
Step per testare la SGE
Step per testare la SGE

Come cambiano le SERP con la Search Generative Experience

La Search Generative Experience (SGE) di Google rappresenta una rivoluzionaria evoluzione nella ricerca su Internet. Utilizzando l'intelligenza artificiale generativa, questa tecnologia è in grado di creare contenuti dinamici in risposta alle query degli utenti. Questo si traduce in SERP che non si limitano a elencare link, ma offrono risposte dirette, tutorial passo-passo e persino contenuti multimediali come grafiche, direttamente nella pagina dei risultati. Inoltre, è possibile trovare già una serie di filtri, domande di follow-up e interagire tramite chat con l’AI al fine di dare feedback sui risultati prodotti e personalizzare ulteriormente i risultati  in SERP attraverso un prompt più dettagliato, senza avviare una nuova ricerca.

Domande di follow-up e chat per ottimizzare il prompt per la ricerca "electric bike"
Domande di follow-up e chat per ottimizzare il prompt per la ricerc electric bike

Da quando è stata rilasciata la SGE, la SERP ha subito diverse variazioni e sicuramente nel corso dei prossimi mesi ne osserveremo tante altre. Vediamo qualche esempio di SGE per diverse tipologie di ricerca.

Per la chiave di ricerca electric bike abbiamo immediatamente la possibilità di scremare i risultati in base alle nostre esigenze specifiche (infatti ci viene chiesto subito quali sono le nostre esigenze specifiche e se cerchiamo una soluzione per bambini, adulti, da donna, ecc.)

Esempio SGE per la ricerca "electric bike"
Esempio SGE per la ricerca electric bike

Inoltre, nel mostrarci il listing dei prodotti la SERP diventa dinamica e i prodotti, le etichette e le descrizioni in pagina cambiano in base alle specifiche caratteristiche selezionate per la scelta del prodotto stesso (e messe in evidenza come fossero dei filtri).

Specifica filtri per la ricerca "electric bike"
Specifica filtri per la ricerca electric bike

È interessante osservare come cambiano i filtri per le diverse categorie merceologiche (di seguito un esempio di SGE per la ricerca eyeliner pen waterproof e per la ricerca laptop for gaming) ed è importante iniziare a ragionare su come strutturare meglio i dati dei prodotti al fine di essere valorizzati e posizionati da Google per le specifiche caratteristiche di prodotto. 

Specifica filtri per la ricerca "eyeliner pen waterproof"
Specifica filtri per la ricerca eyeliner pen waterproof
Filtri per la ricerca "laptop for gaming"
Filtri per la ricerca laptop for gaming

Con la Search Generativa ogni pagina dei risultati di ricerca presenta delle caratteristiche uniche che dipendono dalla query di ricerca e dalle varie azioni degli utenti in SERP. 

Per esempio, per la ricerca laptop for gaming, tra i vari listing di prodotto abbiamo trovato anche diversi box con domande frequenti e link ad articoli di approfondimento specifici.

Box domande per la ricerca "laptop for gaming"
Box domande per la ricerca laptop for gaming

Per la ricerca white shirt (o per altre ricerche legate a capi d’abbigliamento) tra i vari risultati è possibile trovare alcuni prodotti segnalati con l’etichetta try-on. Si tratta di uno strumento di prova virtuale che secondo Google dovrebbe aiutare gli utenti in fase d’acquisto mostrando il prodotto indossato da una serie di modelli reali dalla fisicità diversa, dalla taglia XXS alla 4XL. Inoltre, nel presentare gli indumenti vengono messi in evidenza anche i drappeggi, le pieghe e le ombre sul modello. Per ora, il virtually try-on è disponibile solo per alcuni brand (tra cui Anthropologie, Everlane, H&M e LOFT), ma potrebbe essere presto accessibile a  tutti e utilizzabile integrando le immagini VTO attraverso lo Shopping Graph. In questo modo sarà più facile per gli utenti riconoscersi in uno dei diversi modelli e cliccare sui siti per completare l’acquisto.

Funzionalità Try-on per la ricerca "white shirt"
Funzionalità Try-on per la ricerca white shirt

Un’altra novità legata alle ricerche sull’abbigliamento, riguarda l’inserimento in SERP di un box con i brand più popolari per la specifica query di ricerca (di seguito un esempio per white t shirt men). Da qui l’utente può selezionare i suoi brand preferiti e aggiornare i risultati. 

Box dei brand per la ricerca "white t shirt men"
Box dei brand per la ricerca white t shirt men

Non mancano i contenuti ispirazionali che includono suggerimenti d’acquisto, immagini e articoli in base a caratteristiche specifiche del prodotto.

Box ispirazionali per la ricerca "white t shirt men"
Box ispirazionali per la ricerca white t shirt men

Provando ad effettuare una ricerca per una query informativa, come sleep better abbiamo notato che nel dare la spiegazione l’AI mette subito in evidenza i termini specifici dando una breve definizione direttamente in SERP e il link all’approfondimento al sito ritenuto più attendibile ed affidabile per il tema trattato. Questo potrebbe essere vantaggioso per i business che vogliono diventare un punto di riferimento per il proprio mercato: questi, infatti, potrebbero sfruttare strategicamente il sito facendo informazione e condividendo, in una sezione dedicata, anche definizioni di settore utili.

Risposta AI per la ricerca "sleep better" con link alle definizioni
Risposta AI per la ricerca sleep better con link alle definizioni

Cosa cambia nella SEO con l'introduzione di SGE

L'ottimizzazione per SGE va oltre le tecniche SEO tradizionali. Riprendendo una definizione di Giorgio Taverniti, la SGE segna una vera e propria nuova era per la ricerca umana. Google, una volta dominatore incontrastato nel campo della ricerca online, sta assistendo a una metamorfosi nel comportamento degli utenti. C’è una trasformazione nel come e dove le persone cercano informazioni: la ricerca non si limita più alla semplice digitazione di query in una barra di ricerca. Piattaforme come TikTok, YouTube e vari assistenti digitali mostrano come la ricerca di intrattenimento e ispirazione si stia spostando verso formati più interattivi e personalizzati. Questa evoluzione suggerisce che l'ottimizzazione non dovrebbe concentrarsi solo su motori di ricerca tradizionali, ma su un ecosistema più ampio che comprende diverse piattaforme e modalità di interazione.

L'introduzione di tecnologie come ChatGPT, Gemini, e sistemi ibridi come SGE di Google, Perplexity e Copilot, sta ridefinendo le basi stesse di cosa significa effettuare ricerche. Questi strumenti permettono agli utenti di interagire con l'informazione in modi precedentemente impensabili, utilizzando prompt che guidano la generazione di contenuti personalizzati. L'intelligenza artificiale non solo aiuta a trovare risposte, ma anche a scoprire nuove domande e a esplorare concetti in modo più profondo e intuitivo.

Per questo motivo, ci sarà sempre meno spazio per chi pensa di poter continuare a fare SEO in modo tradizionale, concentrandosi esclusivamente su algoritmi e parole chiave.  Noi SEO dobbiamo essere pronti a incontrare gli utenti non solo su Google, ma in tutto l'ecosistema digitale, indicando una strategia che vada oltre il posizionamento nei risultati di ricerca e che abbracci l'ottimizzazione su piattaforme diverse, ciascuna con il proprio formato e interazione con gli utenti.

Come ha detto Alessio Pomaro in una recente intervista,

la SEO diventa il processo di ottimizzazione delle proprietà digitali del brand, con lo scopo di aumentare la visibilità e l'efficacia della marca in fase di ricerca degli utenti nei motori e nelle piattaforme.

Nello specifico dei siti web, è importante che i contenuti rispondano in modo esauriente ed esclusivo alle domande degli utenti, in formati che l'IA di Google possa facilmente elaborare e presentare nelle SERP e negli altri ambienti dell’ecosistema Google (come Discover, News, Video, etc), includendo liste, FAQ, video e spiegazioni dettagliate.

Con le SGE, dunque, i dati strutturati diventano cruciali in quanto aiutano l'IA di Google a comprendere il contesto dei contenuti e a utilizzarli più efficacemente nelle risposte generative. Implementare correttamente schema.org, Shopping Graph e altri marcatori di dati strutturati diventa fondamentale per aumentare significativamente le possibilità che i nostri contenuti vengano scelti dall'IA per essere mostrati nelle SERP nei diversi formati e box disponibili.

Dubbi e questioni aperte con SGE

Anche se questo nuovo scenario è ancora in fase di definizione, solleva non poche preoccupazioni tra gli esperti del settore, soprattutto per quanto riguarda il calo del traffico organico previsto e il monitoraggio dei dati

Con la Search Generativa gli utenti non avranno più bisogno di cliccare sui link per trovare risposte e potranno personalizzare con poche interazioni in SERP le proprie ricerche, attingendo le informazioni da più box in cui i contenuti saranno sviscerati in formati diversi. Stando al rapporto di Insight Partners questo potrebbe portare a un calo del traffico organico fino al 25%, ma nello stesso tempo permetterà di filtrare in partenza il traffico in ingresso e di avere sul sito solo gli utenti davvero interessati ai prodotti e ai servizi proposti e pronti a convertire.  Aumenta, dunque, l'importanza di strategie di content marketing sofisticate che mirino alla realizzazione di contenuti non solo informativi, ma anche ottimizzati per essere utilizzati direttamente da Google per generare risposte. 

Inoltre, in questo nuovo con testo, saranno necessari nuovi indicatori di performance, che potrebbero essere per esempio l’engagement degli utenti con le risposte generate direttamente nelle SERP o il tempo trascorso su queste risposte e il tasso di conversione derivante direttamente dalle interazioni con questi contenuti generati.

Adattarsi a questo cambiamento significa abbracciare l'intelligenza artificiale come strumento non solo per migliorare la visibilità online, ma anche per fornire esperienze utente eccezionalmente ricche e interattive. Noi SEO dovremo essere sempre più tecnici e creativi, utilizzando ogni strumento disponibile per garantire che i nostri contenuti siano non solo visti, ma utilizzati da Google per formare le risposte più utili e interattive possibile.