Dal 5 al 19 ottobre 2023 Google ha completato il terzo Broad Core Update dell’anno, dopo quello di marzo e agosto. A differenza dei baby algorithm e dei grandi update effettuati dal motore di ricerca durante l’anno, i Core Update prevedono modifiche complesse agli algoritmi che mirano a definire una nuova interfaccia del motore di ricerca e nuovi standard per valutare la qualità delle pagine web in tutti i Paesi e in tutte le lingue, così da rispondere alle reali esigenze delle persone.

Google nell’aggiornare e posizionare le diverse risorse in SERP, non può non considerare ciò che succede nel suo vasto ecosistema e in tutti gli altri ambienti sociali digitali. I bisogni delle persone sono più complessi rispetto al passato, Internet è diventato il nostro assistente tascabile dal quale non ci aspettiamo più di trovare solo risposte impersonali e asettiche, ma anche aiuto e soluzioni su misura per noi. Google questo l’ha capito e attraverso i suoi costanti aggiornamenti, l’implementazione della sezione Discover e l’integrazione dell’AI nelle varie fasi di ricerca dell’utente mira ad evolversi e ad offrire risorse sempre più precise e personalizzate.

Ma vediamo nel concreto cosa sono i Broad Core Update, quali sono gli altri aggiornamenti effettuati da Google quest’anno e proviamo ad osservare cosa sta cambiando in SERP.

Che cosa sono i Broad Core Update

I Broad Core Update sono miglioramenti sostanziali ai processi di classificazione generale dei risultati di ricerca di Google e hanno l’obiettivo di migliorare i sistemi di Google. Attraverso questi aggiornamenti, la cui implementazione è globale e simultanea in tutto il mondo, Google vuole aumentare la pertinenza generale dei risultati di ricerca, così da renderli ancora più utili per le persone.

A differenza degli altri aggiornamenti, come l’implementazione antispam o il reviews update che si concentrano su aspetti specifici o su correzioni di errori rilevanti nei criteri di valutazione dell'algoritmo, i Broad Core Update rappresentano una modifica agli algoritmi di base del motore di ricerca, tanto da avere un impatto significativo sulle classiche metriche Search Console e Analytics prese in esame da SEO, webmaster e proprietari di siti.

Già con l’ultima versione dell’Helpful Content System rilasciata a settembre, Google ha affinato i suoi sistemi di ranking automatici con l’obiettivo di premiare i siti che soddisfano le aspettative degli utenti e penalizzare quelli poco informativi e d’aiuto per le persone. Attraverso una procedura automatizzata basata su un modello di machine learning e che funziona a livello globale in tutte le lingue, l’Helpful Content System genera un indicatore per l'intero sito con cui segnala i contenuti scadenti o che hanno uno scarso valore aggiunto. Questo indicatore viene poi aggregato ad altri sistemi di ranking dei risultati e utilizzato per posizionare una pagina sulla Ricerca e su Discover. Pertanto, i siti con una quantità relativamente elevata di contenuti non utili avranno meno probabilità di avere una buona visibilità nella Ricerca e nello stesso tempo Google riesce ad evitare una serie di SERP poco esaustive che ripropongono risorse, punti di vista e informazioni simili e che portano a un'esperienza di ricerca scadente.

Con il Broad Core Update, il tema della qualità dei contenuti è rimasto centrale. Nelle linee guida per i webmaster, infatti, il motore di ricerca dice che, per evitare penalizzazioni in seguito all’aggiornamento, è opportuno concentrarsi sulla condivisione di contenuti di qualità, utili, autentici e di valore. Attraverso le proprie risorse, dunque, i siti web devono permettere agli utenti di portare a termine la transazione desiderata, intesa non solo come acquisto di un prodotto o servizio ma anche come raccolta di informazioni circostanziate e validate da fonti autorevoli, video, tabelle e funzionalità utili.

Come cambia la SERP dopo gli ultimi aggiornamenti

Dopo un Core Update, è importante cercare di capire come risponde il proprio sito e contestualmente studiare le nuove SERP, con un occhio critico verso i competitors e le pagine che hanno guadagnato posizionamenti. Questo lavoro permette di capire quali sono i margini di miglioramento dei nostri contenuti e quali risorse, secondo Google, rispondono meglio agli intenti di ricerca degli utenti per una data keyword.

Nelle ultime settimane non sono mancate le segnalazioni sui problemi di indicizzazione e di ranking dei contenuti dovuti all’ultimo Broad Core Update. Guardando i dati sembra proprio che pertinenza, usabilità e affidabilità delle pagine rappresentino più che mai i cardini per ottenere un buon ranking in SERP e su Google Discover.

I contenuti brevi, dinamici e multiformato diventati virali con Instagram e TikTok hanno determinato un abbassamento della soglia di attenzione e un tipo di ricerca più ispirazionale. Inoltre, gli utenti hanno imparato a concentrare in un’unica sessione di navigazione l’esplorazione, la valutazione e la scelta di un prodotto o servizio e, al contempo, a muoversi tra tematiche completamente differenti tra loro. Dopo l’ultimo upgrade, è impossibile non notare come queste nuove tendenze di fruizione dei contenuti abbiano degli impatti anche sulle SERP di Google, profondamente integrate da video, immagini, box tematici e ispirazionali, prodotti e soluzioni pronte per essere messe nel carrello.

Nel video che segue, un esempio di come si compone la SERP di Google digitando la keyword Madrid da mobile.

Un puzzle complesso che tenta di rispondere a tutti i possibili intenti di ricerca degli utenti, aiutandoli a trovare con pochi clic la soluzione giusta per sé e che al contempo fornisce contenuti di tipo:

  • informazionale: info generiche sul posto, inclusi la mappa, il meteo e la distanza da luogo dal quale sono geolocalizzata, come arrivarci e news;
  • ispirazionale: foto e video del posto, box ispirazionali come Cose da fare, Cosa vedere nelle vicinanze, shorts videos e contenuti editoriali per programmare l’esperienza.
  • commerciale: soluzioni per l’acquisto di biglietti aerei, musei e la prenotazione di hotel e ristoranti.

L’algoritmo di Google premia i contenuti multiformato

L’ultimo Broad Core Update ha avuto un impatto significativo sul posizionamento dei contenuti in SERP, ma quali sono i siti che hanno tratto benefici dall’aggiornamento?

Osservando i risultati di ricerca, pare che l’algoritmo stia premiando i siti più snelli che propongono un alto contenuto di foto e video ispirazionali, come per esempio Pinterest.


I video, in particolare, stanno conquistando posizionamenti dominanti e la tendenza sicuramente è in crescita, tanto che nella Search Console di e-commerce e siti strutturati stanno arrivando sempre più segnalazioni sui video, ad oggi segnalati ancora con problemi non critici (chissà ancora per quanto).  



Sembrano aver acquisito visibilità gli e-commerce e le pagine più vicine alla conversione e in linea con il customer journey specifico del sito, questo pare evidente sia con keyword di prodotti specifici come leggings, sia con keyword che hanno più significati come acquario.

Un’altra evidenza emersa dopo gli ultimi aggiornamenti, riguarda il peso dato da Google ai contenuti accompagnati da recensioni: queste infatti aiutano le persone a orientarsi nelle scelte d’acquisto. Attraverso le parole, le foto e i video di chi ha già testato un prodotto o un servizio viene sciolto ogni dubbio e ci si sente più sicuri nella scelta, inoltre le recensioni a differenza delle descrizioni del prodotto del venditore sono imparziali e per questo ritenute più affidabili .
Nel database di Google per il mondo e-commerce le recensioni di un prodotto sono inserite tra le informazioni importanti, allo stesso livello del prezzo e dello sku.

Attraverso le stelle e le recensioni ben visibili in SERP, dunque, l’utente è più attratto visivamente dal risultato di ricerca e persuaso ad entrare in pagina anche per il numero di recensioni che probabilmente consentiranno di capire se è quello il prodotto che fa per lui. Durante il rilascio del Reviews Update di aprile, Google ha dichiarato di voler riconoscere meglio il valore delle recensioni di alta qualità, al fine di premiare i contenuti scritti da persone esperte e appassionate che conoscono bene l'argomento e che hanno avuto un’esperienza diretta con il prodotto o servizio, tanto da fornire un'analisi approfondita e osservazioni originali.

Evitare crolli di ranking: guida all’ottimizzazione dei contenuti

Premesso che le fluttuazioni sono normali sia durante che dopo un update, a volte non ci sono azioni assolute per recuperare traffico. Se dopo l’ultimo aggiornamento principale temi o hai già verificato un calo dei posizionamenti in SERP, Google suggerisce di verificare la qualità dei contenuti ed eventualmente ottimizzarli. I consigli per gli editori includono la pubblicazione di contenuti originali e coinvolgenti, il monitoraggio regolare dei backlinks e delle esigenze dell'utente, evitando tecniche di black hat SEO.

Più volte il motore di ricerca ha approfittato dei suoi aggiornamenti per condividere con webmaster e SEO le best practices per siti funzionali, originali e unici, così da ottenere un traffico maggiore e di qualità.

A tal proposito, ad ottobre Google ha implementato un aggiornamento antispam per dare una risposta concreta alle lamentele degli utenti riguardo alla scarsa qualità di molti siti web. Questo update penalizza i contenuti scarni, copiati e fuorvianti, tra cui le pagine che presentano pubblicità eccessiva nel body e che ledono i punteggi di velocità su Discover e Google News. Per combattere lo spam, Google utilizza sia sistemi automatizzati che revisori umani: attraverso un sistema noto come SpamBrain, basato su intelligenza artificiale e apprendimento automatico, è in grado di rilevare tattiche di spam emergenti. Tra le pratiche da evitare, Google segnala:

  • l’inserimento di testi o di collegamenti nascosti,
  • l’utilizzo di contenuti generati con AI di poco valore e non verificati,
  • l’uso di pratiche di web scraping per l’estrazione di contenuti e dati da altri siti web senza autorizzazioni,
  • l’utilizzo di eccessiva pubblicità e di tattiche commerciali fuorvianti,
  • la condivisione di contenuti di affiliazione concentrati sulla monetizzazione,
  • l’uso di pagine doorway che reindirizzano automaticamente ad altre pagine.

Come vengono posizionati i contenuti creati con AI

Un’altra tematica legata ai contenuti di cui tener conto riguarda l’arrivo di Chat GPT che ha portato con sé un'esplosione di chatbot e tools basati sull’AI per la creazione di testi, video, immagini e risorse. Ma come si posizionano in SERP i contenuti generati con l’intelligenza artificiale? Vengono penalizzati dai motori di ricerca?

Come spiega Giorgio nel suo video Google non penalizza i contenuti generati con Intelligenza Artificiale, nell’ultimo Helpful Content System, a differenza delle versioni precedenti, Google ha eliminato le specifiche sul rapporto tra i contenuti “scritti da persone” e quelli generati con AI.  

Le differenze nella formulazione delle indicazioni della guida tra 2022 e 2023 - da searchengineland

Google ha sempre consigliato di creare risorse che abbiano senso di esistere per gli utenti. Prima dell’avvento dell’AI i contenuti automatizzati erano davvero di scarsa qualità, per lo più si trattava di pagine copia e incolla che non portavano nessun valore aggiunto rispetto ai contenuti già presenti in rete.

L’AI, invece, ha cambiato tutto, dandoci gli strumenti necessari per generare contenuti automatizzati di qualità. Google ormai riconosce il valore delle risorse generate con AI e ha dato via libera all’utilizzo di chatbot e tools per la creazione automatizzata di contenuti. Siamo noi  ad avere la responsabilità di mettere sempre al centro gli interessi degli utenti e di verificare che le risorse condivise rispettino i 4 parametri EEAT (Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità) utilizzati dai quality rates per giudicare la qualità di una pagina web, garantendo così prospettive uniche, casi studio reali e informazioni di valore.