Google passa ai fatti: dopo mesi di promesse (e forse con il fiato delle altre BigTech sul collo) arrivano delle innovazioni concrete nell’integrazione dell’Intelligenza Artificiale generativa nel mondo dell’Advertising.

Da ora infatti le campagne Performance Max (e non solo) potranno beneficiare della tanto attesa Intelligenza Artificiale Generativa, andando così a semplificare la vita dei brand e degli advertiser nella creazione e ottimizzazione delle campagne.

Questa tecnologia avanzata (se ne parlava già al GML di inizio anno) dovrebbe consentire agli inserzionisti di migliorare le creatività esistenti, testare modifiche alle creatività su larga scala e sviluppare nuove immagini per vendere meglio prodotti/servizi online.

Un paio di riflessioni prima di passare alla parte operativa

Lato brand

Fino ad ora il materiale grafico e le creatività rappresentavano un’enorme barriera all’entrata per i piccoli brand e grossi costi per i brand più grandi.

Questo ci porta a supporre che da qui ai prossimi mesi entreranno sempre più player nel mercato, quindi aumenterà la concorrenza sia dei piccoli Brand (altri piccoli Brand quantomeno testeranno queste funzionalità) sia per i Brand più grandi (il budget risparmiato dagli investimenti sulle creatività sarà presumibilmente investito nelle campagne, ma altrettanto significativo potrebbe essere il risparmio di tempo.).

Questo non deve mettere paura, ma piuttosto consapevolizzare i Brand sulle azioni future.

Lato Advertiser

Chi gestisce Google Ads si prepari a un ulteriore periodo di dubbi e novità. Sicuramente anche gli inserzionisti del canale hanno molti dubbi a riguardo.

Se da un lato sarà molto più facile creare e ottimizzare campagne dall’altro sorgono innumerevoli domande su che evoluzione prenderà questa figura.

Non ci dilunghiamo volutamente su questi ultimi aspetti, in quanto fanno si parte del macro-sguardo derivante da quest’innovazione, ma non sono l’oggetto di questo post.

Andiamo quindi a vedere più da vicino le innovazioni portate dall’AI generativa.

Creare una campagna PMax con l’aiuto dell’AI

Sappiamo che il successo delle Performance Max è fortemente legato alla varietà di asset creativi dati in pasto alla campagna: questo vale tanto per gli asset testuali che per gli asset con formato immagine.

In funzione di questo, la nuova interfaccia di Google “replica” la generazione di contenuti che oggi possiamo vedere ad esempio con Midjourney e Dall-E 3 nella creazione di Immagini e con ChatGpt e Bard nella creazione di Testo.

Tutto ciò in modo ottimizzato sia lato UX che lato generazione per le esigenze delle campagne.

La generazione che avviene all'interno della piattaforma, è ancora più veloce e coerente con la campagna (tutto questo aumenta a dismisura l’efficienza nel workflow lavorativo).

Come mettere mano a queste innovazioni?

Sia che operiamo in una campagna già esistente, sia che ne creiamo una ex-novo, a livello di “Gruppo di Asset” andando a modificare i vari Asset contenuti all’interno, compare ora un pulsante di “Generazione Asset”.

Al momento sono disponibili solo in Beta per il mercato US (e noi gestendo Account US possiamo lavorarci fin da subito) ma Google ha tutte le ragioni per accelerare il processo world wide.

Vediamo il workflow seguendo la creazione di una campagna da zero: in questo caso creiamo una campagna di test sul famoso brand "Hello Fresh".

Creando una campagna nuova quindi, una volta inserito l’Obiettivo e selezionato la Tipologia di campagna PMax, il “passaggio chiave” consiste nell’inserimento dell’URL nel campo “URL finale”.

Questo porterà la piattaforma a “studiare” la Landing Page indicata e capire grazie all’AI le peculiarità del business. Google poi farà una breve descrizione della attività visionata e illustrerà le proposte di valore e le caratteristiche che emergono dalla pagina indicata.

Una volta letto e confermato l'output dell'AI, se è tutto coerente con il nostro sito, possiamo proseguire cliccando appunto “Genera Asset” per vedere effettivamente il risultato finale.

Performance Max suggerirà e genererà titoli, descrizioni e immagini e ti consentirà di fornire istruzioni di testo per generare ancora più risorse.

Entrando nella sezione Immagini, la cosa interessantissima è che oltre alle immagini che crea in automatico basandosi sull’URL dato come input, possiamo fornire, nell’apposito box, una descrizione del prodotto/contesto/modifiche varie da fare alle immagini.

Google trasformerà l’input testuale in immagini in pochissimi secondi.

Fatto! Esatto, basta così poco!

Questo invece un esempio di una campagna Performance Max creata per il nostro evento We Make Future.

Riflessioni e spunti finali

È un progresso davvero interessante da parte di Google e avrà un enorme impatto sul modo in cui gestiamo il PPC e lavoriamo con i team creativi (sia interni che esterni).

Takeaway da tenere a mente

  1. Pur essendo l'AI generativa sempre più intelligente e precisa, è sempre opportuno controllare l'output generato. Anche solo per un double check a possibili sviste al momento dell'inserimento degli input chiave.
  2. Ora la coerenza Campagna-Annuncio-Sito Web sarà ancora più forte. Questo è un plus per chi ha un buon sito (a livello di informazioni, struttura e prestazioni) e un minus per chi invece non ci ha dedicato abbastanza effort.
    È importante capire che da oggi ancora di più, le campagne si ottimizzeranno direttamente a monte, ovvero partendo dal sito web.
  3. Per ora sono innovazioni che riguardano la parte di testo e immagini nelle PMax, ma Google ha già annunciato che investirà anche nella creazione di video e allargherà queste funzionalità anche alle altre tipologie di campagne (o nasceranno tipologie adatte proprio a queste innovazioni, vediamo già oggi le Demand Gen).

Il consiglio è quindi sempre quello di adottare si le nuove tecnologie ma con il giusto expertise per ottimizzare il budget investito. A questo proposito: al prossimo Search Marketing Connect abbiamo creato una sala solo sull'AI generativa in ambito SEO/PPC.